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Scanno, 29 gennaio 2015

Al Responsabile dell’Area Finanziaria

del Comune di Scanno

SEDE

Avviso di avvio del procedimento di recupero somme Vs. nota prot. n° 2015/89.

            Io sottoscritto Eustachio Gentile, nato a Scanno (AQ) il 24/08/1953 ed ivi residente in viale del Lago 16, ai sensi e per gli effetti dell’art. 10 della L. 241/1990 ed in replica all’avvio del procedimento in oggetto, notificatomi in data 20 gennaio 2015  espongo quanto segue.

            Nella generale impugnativa di tutto quanto dedotto ed eccepito in merito alla ripetizione del rimborso delle note spese legali, non posso, innanzitutto, trascurare come le motivazioni ivi addotte siano scaturite da un esame della vicenda evidentemente superficiale, parziale e, per alcuni versi, strumentale.

            Invero, la lunga disamina effettuata, seppur pregevole negli aspetti giuridici trattati, ha omesso di approfondire alcune salienti e fondamentali questioni relative al procedimento penale de quo, riportati chiaramente nelle motivazioni della sentenza che, senza ombra di dubbio, avrebbero condotto la S.V. Ill.ma a desistere da una simile illegittima ed azzardata pretesa.

            Ebbene, non può certo sfuggire che l’imputazione formulata in mio danno è strettamente connessa alla pubblica funzione rivestita all’epoca dei fatti contestati.

            Difatti, il Sig. Fernando Ciancarelli ebbe a sporgere querela contro ignoti, assumendo di esser stato diffamato a seguito dell’affissione di un manifesto.

            Durante l’espletamento dell’attività di indagine eseguita dalla P.G., all’uopo delegata dalla competente Procura della Repubblica di Sulmona, i militari del Comando Stazione dei Carabinieri di Scanno, su sollecitazione degli Amministratori Comunali insediati successivamente all’esito delle consultazioni elettorali del giugno 2003, rinvennero sul computer portatile di proprietà dell’Ente e a me in uso durante tutto il mandato sindacale, un file recante lo scritto, corpo del presunto reato.

            Sulla scorta di un simile presupposto sono stato indagato e poi, all’esito delle indagini preliminari di rito, imputato nel noto procedimento penale definito con sentenza di assoluzione “perché il fatto non sussiste” in quanto, tra l’altro, “ la referibilità del manifesto all’imputato non è emersa in modo inconfutabile”. Questo ha dimostrato, ammesso che ve ne fosse bisogno, che nell’ufficio dell’allora Sindaco non si passava il tempo a scrivere manifesti offensivi contro gli avversari politici con mezzi acquistati con il danaro pubblico. Ma si lavorava esclusivamente per gli interessi dei cittadini amministrati. E la S.V.  ill.ma queste cose le conosce benissimo.

            Pertanto, è chiaro che dall’espletamento della pubblica funzione ne è derivato il mio coinvolgimento in una vicenda processuale che non ho né promosso, nè cercato, nè voluto come poi la sentenza ha chiaramente dimostrato.

            Ad ogni buon fine, reputo opportuno compiegare alla presente nota un estratto degli atti investigativi del fascicolo processuale, dai quali potrete suffragare quanto testè dedotto.

            Ad onor del vero, tale produzione si rende necessaria giacchè la sentenza non ha adeguatamente ricostruito, nella sua parte motiva, gli avvenimenti come innanzi prospettati.

            Ebbene, dopo aver ricollocando i fatti al loro giusto posto, non v’è alcun dubbio che, nel caso di specie, sussistono tutti i presupposti statuiti dall’art. 67 del D.P.R. 268/1987.

            Sul punto, si aggiunga anche che, sulla scorta di un’interpretazione letterale, la normativa sopracitata (epurata da un evidente intento strumentale) non fa riferimento in maniera univoca ed esclusiva ai soli diritti ed interessi dell’Ente di appartenenza.

Difatti, la locuzione “anche a tutela dei propri diritti e interessi” (cfr. art. 67 del D.P.R. 268/1987) ricomprende l’ambito applicativo del precetto al caso che mi occupa.

         Alla luce di tutto quanto sopra, ritengo che sussistano tutti i presupposti per archiviare in via definitiva il procedimento amministrativo avviato che, unito ad altri illegittimamente promossi dalla S.V. ill.ma in passato, avvertiti dal sottoscritto come una sorta di persecuzione permanente, mi hanno costretto a ricorrere alle cure di medici specialisti con riserva di attivare azioni risarcitorie per i danni morali e materiali ingiustamente subiti e subenti. Nel contempo sono a chiedere copia di tutti gli eventuali atti e documenti in Vostro possesso che hanno promosso l’immotivata azione di che trattasi.

            Distinti saluti.

                                                                                  Eustachio Gentile          

 

RISPOSTA DOVUTA AL SINDACO DELLE TASSE

 

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