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Da Eventi e Sagre 

Festa S. Antonio Abate Barone
17 gennaio 2018
Scanno (AQ)

L'usanza della distribuzione delle "sagne con la ricotta" in occasione della festa di S. Antonio Abate o Barone sembra che risalga ai secoli XIV o XV, tempi in cui esisteva in Scanno l'abbazia di S. Antonio Abate. La mattina del 17 gennaio, con qualsiasi tempo, nel piccolo spazio antistante la chiesetta di S. Antonio Barone si accende un fuoco sul quale viene posto un grande treppiedi con un enorme caldaio nel quale vengono cotte le "sagne con la ricotta" (striscioline di pasta condite con ricotta salata e lardo battuto). Alla fine della Messa, il gustoso cibo fumante, benedetto dal sacerdote officiante, viene distribuito ai presenti.

Sant'Antonio Abate nella storia è ricordato tra i fondatori del monachesimo orientale perciò chiamato "padre dei monaci". Dopo la morte dei genitori distribuì i propri averi e nel 270 si ritirò nel deserto della Tebaide dove cominciò una vita all'insegna della penitenza. In quel luogo lo raggiunsero numerosi discepoli dando vita ad una comunità anacoretica in Egitto. Sostenne i martiri nella persecuzione di Diocleziano e si adoperò nella lotta contro l'Eresia Ariana. Fu Sant'Attanasio che scriverà la biografia del Santo che morì vecchissimo presso Afroditopoli nel 356.

La leggenda "de lo beatissimo egregio Missere il barone Sancto Antonio" è uno dei più interessanti documenti dell'antica poesia volgare abruzzese. Opere di un chierico che dovette diffonderla, come mostrano chiare tracce di tradizione orale in tutta l'area aquilana. Il componimento è giunto a noi nel Codice Casanatense nel 1808. Databile ai primi anni del Trecento la leggenda è entrata nel repertorio dei poeti di occasione, specie quelli appartenenti al mondo pastorale improntando moltissime orazioni in uso delle compagnie di questua che, in occasione della festa di Sant'Antonio, attraversavano l'intero Abruzzo. A Scanno, che fu tra i più fiorenti centri dell'economia armentizia, il ricordo di questo antico componimento è ancora molto vivo che Sant'Antonio, chiamato altrove Abate o di Gennaio, è detto Barone, anche allo scopo di distinguerlo dal Santo di Giugno, detto il giglio.

La mattina del 17 Gennaio, un tempo di buon'ora, la famiglia Di Rienzo che possedeva la maggior parte delle greggi svernanti in Puglia, faceva disporre all'esterno della propria casa, uno o più caldai di rame ricolmi di fumanti "sagne" con la ricotta. I devoti dopo aver ascoltato la messa nella vicina chiesa di Sant'Antonio Abate, si avviavano con il prete in testa al corteo verso casa Di Rienzo. Quì dopo il rito della benedizione del cibo, con una speciale formula che richiama l'incipit del cantare medievale, ognuno si serviva di un mestolo di minestra che consumava per devozione. Oggi il rito della minestra viene ripetuto e organizzato da associazioni e privati del paese di Scanno. La cerimonia, anche per lo scenario in cui si svolge, è molto suggestivo e dà avvio al lungo periodo del Carnevale.

 
 
 

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