Un grande grazie al
sindaco Pietro Spacone per averci invitati e al Comune di Scanno per
l'allestimento di questa seconda mostra sul l avoro
di mia madre. È meraviglioso tornare ancora qui dopo otto anni. È
fantastico vedere una comunità e il Comune fare tesoro e promuovere
la propria eredità culturale – soprattutto in un periodo in cui
l'austerità ha colpito duramente le piccole realtà locali. In Gran
Bretagna, i comuni tagliano i fondi e anche chiudono i teatri, i
musei e le attività culturali, particolarmente quelle poste al di
fuori dei grandi centri.
La mostra viene realizzata grazie a una storica dell'arte, Tamara
Hufschmidt, che ha lavorato all'Istituto Tedesco di Storia de l'Arte
a Firenze. Nel 2004, Tamara aveva già completato l'archiviazione
digitale del materiale che mia madre aveva lasciato. Fu proprio lei,
in quell'occasione, a suggerire l'organizzazione di
una mostra per celebrare
il centenario della nascita di Hilde, nel 2007. Si mise in contatto
con Angelo Cetrone, il sindaco di Scanno a quel tempo, e che fu
entusiasta dell'idea e la supportò fino in fondo. Io e il mio
partner Robbie Griffiths scannerizzammo le stampe originali che mia
madre mi lasciò. Le scansioni vennero poi trasmesse da Londra a
L'Aquila, dove Francesca Pampa, Duilo Chilante e OneGroup ne fecero
una vera e propria mostra che ebbe luogo nell'Aprile del 2008.
Alcune recensioni positive apparvero sulla stampa nazionale
italiana, compresa una a firma del famoso critico fotografico, Italo
Zannier e Antonio Bini. Poco dopo l'allestimento della mostra,
fummo entusiasti di scoprire che Matteo D'Antonio, uno studente
dell'Università Statale di Milano, avrebbe incluso nella sua tesi
Henti Cartier-Bresson in Italy, un capitolo su Hilde e Scanno. Era
il 2010. Mia madre, che nacque a Monaco di Baviera, dapprima si
specializzò come storica dell'arte e poi come fotografa
professionista. Crescendo nella Repubblica
di
Weimar, vide i nazisti salire al potere nella “Capitale del
movimento”. Dopo aver ottenuto i titoli scolastici, viaggiò in
Italia lavorando come fotografa freelance, assunta da storici d'arte
e d'architettura.
La prima volta che arrivò a Scanno, attorno al 1935-1937, fu con una
collega di Monaco, Helga Franke. Otto loro immagini furono
pubblicate in una rivista tedesca con il titolo, “Il mio paese”.
Catturare la vita quotidiana di Scanno divenne il progetto personale
di Hilde – una maniera di ritrarre le donne in carne e ossa – come
un classico contemporaneo. Fotografò donne al lavoro con vestiti
semplici o nei giorni di festa, mentre vestivano i loro abiti
tradizionali cuciti a mano.
Il suo approccio era intimo, privato e personale e mostrò la vita a
Scanno come una cultura tuttora vivente. Le donne di Scanno erano
mostrate come veri individui, non semplicemente come soggetti
etnografici. Hilde riuscì a combinare il reportage fotografico con
una consapevolezza estetica intensissima, dal ritratto ravvicinato a
processioni come in fregi classici. Come ha scritto Tamara
Hufschmidt, “la lente di Hilde è sia di critica sociale che di
storica dell’arte. Ha saputo far diventare le donne di Scanno
Regine, sculture classiche viventi, che mantengono la loro
individualità, ma allo stesso tempo diventano icone.”
Scanno fu probabilmente il progetto più creativo di Hilde, ma non il
più ambizioso. Il suo archivio fiorentino annovera 714 fotografie.
Esse sono una toccante e unica testimonianza delle sculture, delle
piazze, dei palazzi, dei giardini, dei ponti e delle strade di un
centro città medievale che venne devastato dal bombardamento nazista
nel 1944. Le immagini di Firenze erano destinate a divenire parte
di un libro che però non fu mai pubblicato: Friedrich Kriegbaum,
l'autore, fu ucciso da una bomba sganciata dall'aviazione alleata
prima
che
lui potesse ultimarlo.
Hilde si innamorò prima dell'Italia e poi di mio padre Wolfgang Lotz,
che era proprio lì per una borsa di studio in storia dell'arte.
Vissero a Firenze, nella torre medievale dei Ramiglianti. Non
volevano assolutamente tornare nella Germania nazista e rimasero a
Firenze fino al 1942, quando nacque mio fratello. Dopo che Wolfgang
fu chiamato alle armi nell'esercito tedesco, Hilde dovette tornare
al Reich per poter ritirare la paga da soldato del marito. Tuttavia,
riuscì a tornare brevemente a Firenze nel bel mezzo della guerra,
per raccogliere le sue fotografie. Custodì con estrema cura le sue
foto di Scanno anche quando la famiglia andò a vivere in America,
quando tornò a Roma nel 1962 e fin quando morì a Monaco nel 1999. Io
ebbi la fortuna di ereditarle e di avere questo fantastico legame
con voi qui oggi.
Scanno ha avuto un impatto profondo su mia mamma. E le sua opera, a
sua volta, ha avuto un effetto su nuove generazioni di fotografi, e
sugli abitanti di Scanno. Speriamo di poter continuare sulle orme di
Hilde per arricchire e rinnovare per il nostro secolo. Mi
piacerebbe dedicare questa seconda mostra a Tamara che è tristemente
venuta a mancare nel Novembre del 2009. Anche a nome di mio fratello
e di mia sorella, che non hanno potuto partecipare oggi, grazie
ancora. |