MEMORIA: DALLA TRADIZIONE VERSO IL FUTURO - Scanno e il suo
Costume
Sala Protomoteca del Campidoglio - 16 Maggio 2025
«Un popolo senza memoria è un popolo
senza futuro»:
così lo scrittore cileno Luis Sepúlveda sottolineava lo stretto
legame che esiste tra il passato, custodito dalla memoria, la
comprensione del presente e, quindi, la costruzione del futuro.
Il Convegno ha voluto promuovere
l’incontro della cittadinanza di Roma con la realtà di uno dei
Borghi più belli d’Italia, Scanno, in un confronto/esempio per
ripensare alle proprie radici, ritrovare, ricostruire una propria
identità. L’iniziativa è stata realizzata a sostegno del percorso,
intrapreso dal Comune di Scanno per il riconoscimento UNESCO del
Costume, come bene immateriale dell’umanità.
Era presente il Costume, indossato da
Mimma La Morticella, Sabrina De Cola, Gloria Giansante, come esempio
di resilienza, come simbolo identitario, noto nel mondo.
L’incontro, al mattino, ha visto la
partecipazione di studenti di scuole di Scanno, Pescara e Roma. Sono
stati presentati loro lavori e audiovisivi molto interessanti,
profondi, sul tema del Convegno. Sono stati i ragazzi i veri, i
grandi protagonisti dell’evento.

La sessione pomeridiana, con il
giornalista e scrittore Angelo De Nicola come moderatore, si è
aperta con i saluti del Sindaco di Scanno e di Guglielmo Ardito, a
cui si sono aggiunti anche quelli di Cesidio Giansante e di Corinna
Lotz, figlia della storica fotografa Hilde Lotz-Bauer. In questa
sessione ci sono stati interventi molto interessanti di docenti
universitari e di persone onorevoli impegnate in campo
imprenditoriale, artistico e culturale, sostenitori del suddetto
percorso di riconoscimento UNESCO.

Molto appassionato è stato l’intervento
dell’Onorevole Gianni Letta, già Segretario del Consiglio dei
Ministri e cittadino onorario di Scanno dal 2017, il quale si è
espresso con un sentito e coinvolgente discorso celebrativo delle
bellezze di Scanno e del suo Costume. Letta ha sottolineato
l’importanza della tradizione, non come culto del passato, ma come
senso della continuità, eredità tramandata e da trasmettere, che
comporta un rapporto fecondo non solo con il tempo trascorso, ma
anche con il futuro, evidenziando come antico e moderno possono
convivere ed esaltare la grande ricchezza ereditata.
Carmen Pagliari, economista, già docente
dell’Università di Chieti-Pescara, ha descritto in termini
scientifici un modello intergenerazionale di sviluppo socioeconomico
basato sulla memoria, sulla tradizione e sull’innovazione, ispirato
ai principi dell’UNESCO in tema di patrimonio immateriale
dell’umanità, lasciando il seguente messaggio alla collettività
scannese: «Affinché sia garantita la virtuosità del processo di
crescita e non ci siano ritardi di sviluppo, le attività volte a
conservare la memoria, vivificare la tradizione, creare nuove idee,
concretizzare le nuove idee, devono avere due caratteristiche
essenziali che sono: la continuità e la intensità nel tempo».

A questo intervento è seguito quello di
Alessandra Gasparroni, antropologa, già docente dell’Università di
Teramo, che così ne sintetizza il contenuto: «Il costume di Scanno è
stato un Comunicatore Sociale poiché, in passato, il diverso colore
della gonna e il numero degli ori indicavano la varietà dei ceti di
appartenenza prima del cambiamento, in forma più congeniale degli
ultimi secoli. È stato un ‘vestito da mostra’ che spiegava le
diverse condizioni sociali della famiglia a cui appartenevano le
donne. Donne che erano il fulcro della famiglia durante le assenze
dei padri di famiglia che si allontanavano per lavoro. Ma anche
donne regali e severe nella loro postura e bellezza».
Successivamente è intervenuto Franco
Salvatori, professore emerito di Geografia dell’Università di Roma
Tor Vergata, tra i principali collaboratori per il riconoscimento
della Perdonanza Celestiniana di L’Aquila come patrimonio
immateriale dell’Umanità da parte dell’UNESCO. Una delle sue
affermazioni più importanti e incoraggianti per il riconoscimento
del Costume di Scanno da parte dell’UNESCO è stata la seguente: «È
fondamentale che l’intera comunità scannese si riconosca in questa
operazione, ne faccia un motivo di orgoglio, che mostra la coesione
sociale della comunità».

Quindi è stata la volta di un intervento
congiunto da parte di Giuliana Setari Carusi, presidente di
Fondazione Pistoletto Cittadellarte e di Saverio Teruzzi,
responsabile e coordinatore degli Ambasciatori del “Terzo Paradiso”
di Fondazione Pistoletto Cittadellarte, che hanno proposto
interessanti iniziative per coinvolgere le scuole e l’intera
comunità scannese al fine di sensibilizzare i giovanissimi e gli
adulti agli obiettivi di sviluppo e di benessere sociale del
progetto “Terzo Paradiso”. La presidente di Fondazione Pistoletto
Cittadellarte ha così sintetizzato il suo intervento: «Fedele al
mandato del Protocollo d’Intesa da poco firmato da Fondazione
Pistoletto Cittadellarte con il Sindaco di Scanno avvocato Giovanni
Mastrogiovanni e con Pomilio Blumm, e in qualità di socio onorario
di F.A.S.T.I.,

mi sento personalmente impegnata a
condividerne missione e obiettivi. Riparlare del costume
tradizionale scannese nell’annuale incontro alla Sala Protomoteca
del Campidoglio ha il senso di rinnovare l’attenzione sui valori
antichi di cui esso stesso è importatore e di cui i giovani allievi
delle scolaresche di Scanno, Pescara e Roma sono eredi. La
riaffermazione di questi valori consolidati in secoli di profonda
civiltà si confronta con la domanda di attualizzazione di forma e
materia del costume in vista di un suo possibile uso nella
quotidianità da parte delle giovani generazioni. Tenendo conto di
quanto già fatto e realizzato finora, studio e ricerca ulteriori,
condotti a livello altamente professionale nel campo accademico
della moda, non possono che apportare nuovi fruibili esiti di
vestibilità e rinnovata bellezza. In tal senso posso assicurare
tutto l’impegno fattivo di Cittadellarte e della sua Accademia
Unidee».

Il successivo intervento è stato
dell’imprenditrice Serena Tarquini Pomilio, congiuntamente
all’artista visivo Giuseppe Stampone. L’imprenditrice si è espressa
con parole di grande coinvolgimento nei confronti delle bellezze di
Scanno, del suo Costume muliebre e delle tradizioni che gli scannesi
hanno saputo conservare e applicare nelle loro attività: «Oggi
abbiamo sottolineato l’importanza del valore delle tradizioni come
capitale culturale ed intellettuale. Esse non vanno intese come
qualcosa di statico, ma come strumento in grado di generare
innovazione e prospettiva nelle nuove generazioni». Inoltre, ha
proposto di educare i bambini delle scuole ai valori inclusi in
questi tesori posseduti dal popolo scannese, attraverso l’arte e con
la collaborazione dell’artista Giuseppe Stampone, il quale ha
illustrato le finalità e i contenuti del suo progetto.

L’ultimo intervento è stato quello di
Dino Mastrocola, già Rettore dell’Università di Teramo. Dopo aver
ricordato che il suo legame con Scanno risale al “secolo scorso”,
Mastrocola, in relazione anche al titolo del convegno, ha ribadito
che «il recupero e la valorizzazione della tradizione sono parte
integrante dell’innovazione e pertanto del futuro. Il costume è
strettamente collegato alla figura e al ruolo di primo piano della
donna, organizzatrice ed amministratrice della società scannese
soprattutto durante la transumanza. Questo costume non è soltanto
riesumato per eventi e ricorrenze ma, soprattutto in passato,
indossato anche quotidianamente dalle donne scannesi, acquistando un
valore fortemente identitario e degno pertanto di essere
riconosciuto come bene immateriale dell’umanità. Al fine di far
conoscere e promuovere il costume potrebbe essere utile dare la
possibilità a donne di tutto il mondo, attraverso prenotazioni via
WEB, di indossarlo e essere fotografate o riprese. Questo percorso
legato al costume potrebbe favorire non solo la “restanza”,
celebrata dal Prof. Teti, ma anche la “ritornanza” nel meraviglioso
borgo di Scanno, scongiurando il triste fenomeno dello spopolamento
delle nostre aree interne».

Importantissime sono state le
considerazioni conclusive di Guglielmo Ardito, docente
dell’Università Cattolica di Roma, personalità di chiara fama, che
ha coordinato le attività propedeutiche effettuate ai fini del
riconoscimento da parte dell'UNESCO del Costume di Scanno. Ardito ha
invitato tutti ad impegnarsi per l’ottenimento del riconoscimento in
tempi brevi, al fine di poterlo consegnare a una delle donne che
ancora indossa il Costume scannese quotidianamente.
La Presidente di FASTI Maria Pia Silla,
nel ringraziare i partecipanti per l'affezione testimoniata verso il
Costume, ha confermato l'impegno per la realizzazione del Progetto
di riconoscimento del Costume da parte dell'UNESCO come bene
immateriale dell'Umanità.

Infine, il ricco buffet degli inimitabili
dolci tradizionali di Scanno, offerti dalle ditte “Pan dell’Orso” di
Di Masso e “La Biscotteria”, accompagnati dagli aromi e dai bouquet
ampi e variegati dei tradizionali liquori abruzzesi, offerti dalla
ditta “Michele Jannamico”, ha conquistato l’attenzione di tutti i
presenti, felici per i risultati della giornata e per le dolcezze da
gustare.
I Relatori, in ordine di intervento, sono
stati: Claudia Pratelli assessore
alla Scuola del Comune di Roma; Giovanni Mastrogiovanni
sindaco di Scanno; Cesidio Giansante consigliere Comune di
Scanno con delega alla Cultura; Paolo De Nardis sociologo,
ordinario emerito dell’Università di Roma La Sapienza; Maria Pia
Silla presidente della Fondazione FASTI; Serena Tarquini
Pomilio imprenditrice; Giuseppe Stampone artista visivo;
Mariella Centurione dirigente scolastica dell’ Istituto
Comprensivo Pescara 6; Liliana Spacone stilista;
Massimiliano Nocente scenografo; Luca Mastrocola
scrittore; Corinna Lotz critica d’arte; Eleonora De Nardis
giornalista; Alessandra Gasparroni antropologa, già docente
dell’Università di Teramo; Angelo De Nicola giornalista e
scrittore; Gianni Letta già
Segretario del Consiglio dei Ministri; Carmen Pagliari
economista, già docente dell’Università di Chieti-Pescara;
Franco Salvatori professore emerito di
Geografia dell’Università di Roma Tor Vergata;
Giuliana Setari Carusi presidente di Fondazione
Pistoletto Cittadellarte; Saverio Teruzzi responsabile e
coordinatore degli Ambasciatori del Terzo Paradiso di Fondazione
Pistoletto Cittadellarte; Dino Mastrocola già rettore
dell’Università di Teramo; Guglielmo Ardito docente
dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. |